10 giugno 2010

Micromondi nel mondo


Il mondo sembra tanto grande e con un sacco di possibilità e con un sacco di modi di vivere: sembra, ma non è così!

In realtà il mondo è composto da molti micromondi più piccoli, da sottomondi di sottomondi ma, alla fine della fiera, sono tutti esattamente uguali. Si possono trovare e tracciare i comuni denominatori fra molti comportamenti umani e ritrovare, nei settori più apparentemente lontani e disparati, delle linee comuni notevoli. Con un po' di attenzione si scopre infatti come gerarchie, potere, interessi personali, soldi e molte altre questioni umane determinino comportamenti più o meno buoni delle persone tanto da creare situazioni buone per l'uomo, o al contrario situazioni devastanti dal punto di vista umano e sociale.

L'uomo è sempre molto simile all'uomo: tutti siamo attratti dalle stesse identiche cose.

Solo che alcuni, guidati e ben indirizzati - e lasciandosi guidare - hanno imparato a domare i propri istinti - istinti di potere, denaro, soldi, importanza sociale - e indirizzandoli riescono a viverli nella giusta maniera, con armonia e tutto acquista un senso profondo nella loro vita.

Merito di queste persone è di essersi educate al bene cosicchè ogni cosa prende nella loro vita il giusto posto, le questioni assumono il giusto peso e vengono guardate nel modo corretto, le parole hanno solo il valore di parole, i fatti e le scelte permettono loro di "respirare" ed ossigenarsi godendo del bello che possono godere della loro vita quotidiana, assieme agli altri.

Un ufficio è mondo a se - ed ogni ufficio è uguale e diverso dagli altri, ma tutti fra loro hanno fattori comuni - un quartiere è un micromondo, una città con le proprie tradizioni è un micromondo, uno stato è un micromondo, un gruppo di amici è un micromondo.

Ogni micromondo ha le proprie regole e le proprie gerarchie, spesso e volentieri dettate anche dall'anzianità dei componenti che non sempre corrisponde all'anzianità anagrafica bensì all'anzianità di esperienze relative a quello specifico contesto del micromondo
. I criteri che vanno a generare le "gerarchie di potere" in ogni micromondo, sono diversi da micromondo a micromondo. Non conta solo l'anzianità di esperienza, bensì l'anzianità d'esperienza unita ad una capacità personale di spiccare nel gruppo per qualche qualità, qualità anch'essa strettamente importante in quello specifico contesto del micromondo. E' facile intuire che una qualità fondamentale per "comandare" in un micromondo, è perfettamente inutile e addirittura paradossalmente rifiutata in tutt'altro contesto. Ciò è davvero incredibile ed assurdo perchè, se è vero che esistono dei criteri generali di comportamenti buoni e di comportamenti meno buoni - nel senso di comportamenti salutari e meno salutari per l'uomo in molteplici modi e sensi - com'è possibile che in alcuni micromondi le regole del gioco vengano stravolte e scambiate con i modi giusti e retti del vivere, ed addirittura insegnate ai giovani e propagandate fieramente?

In ogni micromondo i giocatori conoscono bene le regole di quel micromondo e le accettano esplicitamente o implicitamente, ma sempre cosciamente. Anche se da principio per taluni queste regole non dette e non scritte del micromondo possano non essere cosi palesi, ben presto ogni giocatore si accorge di come funziona il gioco in quel micromondo e, da lì in avanti, sa bene che tenendo certi comportamenti si muoverà in una certa direzione mentre tenendo altri comportamenti muoverà la sua "posizione" in altre direzioni: da quando inizia a capire, o accetta le regole, o le rifiuterà, ma difficilmente potrà trovare una terza via anche se talvolta essa è possibile, ma molto più faticosa delle altre ed ancor più nascosta e piena d'ostacoli. Questa terza via non è adatta alla maggioranza dei giocatori.

Ogni micromondo, con fatica e strategia, può essere esplorato e scalato fin quando non si entra nel "gruppo di potere" ovvero il gruppo di persone che in quel contesto ha più potere sociale e "politico" che talvolta, ma non sempre, corrisponde anche al potere economico, altre volte alle esperienze acquisite, come già detto in precedenza.

Il micromondo può essere atto al cambiamento, accogliente, aperto, solo se i membri lo sono singolarmente. Entrare a far parte di un gruppo vuol dire entrare in un micromondo, affrontare le gerarchie implicite ed esplicite che nel tempo si sono consolidate, imparare muoversi nel micromondo con attenzione affinchè non si vada a cozzare subito col capo di turno che con un solo battito di ciglio, in quel contesto, può letteralmente farti fuori: i suoi scagnozzi saranno sempre pronti a dargli ragione in pubblico accrescendo così il loro favore nei confronti di "chi conta". Solo se il micromondo è aperto, allora è facile entrare anche se per "entrare in profondità" i passi sono probabilmente sempre gli stessi, sia nei gruppi chiusi che in quelli più aperti: ci vuole pazienza, non forzare mai la mano più di quanto si vede che si possa fare - ovvero fin quando non disturba l'altro. Così facendo, muovendosi con calma senza voler bruciare le "tappe dell'accettazione", si evita di cadere in un rifiuto quasi automatico da parte di chi, di per se, non ha nessuna voglia e nessun interesse ad accoglierti, ma, entrando in quelle fessure che giorno dopo giorno si presentano, si può piano piano entrare delicatamente e conoscersi, ed entrare nel micromondo. Oppure si può scegliere la strategia inversa: non si aspettano feddback dagli altri e si entra con una certa violenza, ma occorre essere preparati al contraccolpo che il nostro comportamento genererà istintivamente negli altri nei nostri confronti.

Tanti micromondi formano il mondo. Un mondo che sembra tutto uguale visto da questo punto di vista, tant'è vero che esite il detto "tutto il mondo è paese" ovvero che in un paese puoi scovare ed esplorare tutto quanto c'è nel mondo - che tutto il mondo può essere trovato in un piccolo paese sperduto chissà dove - perchè le dinamiche sono sempre le stesse. Quel che cambia sono talvolta l'importanza ed il peso che reggono certe dinamiche, gli interessi che si celano dietro ai comportamenti paesani e gli interessi di chi ha il mondo, proprio tutti i popoli, fra le proprie mani: cambia l'ordine di grandezza, ma non il contenuto.

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