13 gennaio 2010

L'impotenza dell'uomo di fronte all'onnipotenza della natura


 
Perchè noi uomini ci sentiamo così onnipotenti anche se in realtà, nell'universo, non siamo che minuscole formichine bisognose di ossigeno?

Cosa possiamo fare noi, spostare con sudore e fatica 100 mattoni in qualche ora?

E' incredibile il nostro atteggiamento nei confronti della vita e della natura: siamo noi che vogliamo comandare, distruggere, costruire e mai invece c'è da parte nostra una ricerca dell'armonizzazione sia con la natura che con l'ambiente. Ci sentiamo grandi perchè riusciamo a costruire una macchina che sa fare calcoli più veloce di noi - un computer - oppure perchè costruiamo una navicella che ci porta nello spazio ma, di fronte ad un terremeoto, ad un maremoto - o a qualsiasi altro evento simile, che se confrontato a tutti gli eventi satellitari o dell'universo rimane pur sempre qualcosa di molto piccolo e limitato - siamo completamente impotenti... e può capitare che molti muoiono.

Come è accaduto ad Haiti dove hanno parlato di "Apocalisse" intesa come catastrofe generale: cielo nero, polvere, case distrutte, vite spezzate, frantumate, devastate dalla potenza sconfinata della natura arrabbiata di fronte alla quale tutto il nostro esistere scompare in un batter d'occhio, come se non fosse mai esistito.

Di fronte a cose simili cadono tutte le nostre sicurezze e tutte le nostre fatiche: penso a quella gente che, come me e molti altri delle nostre parti, avrà studiato, avrà faticato per prendere un mutuo e costruire una casa, magari un'attività commerciale: poi accade qualcosa come è accaduto ad Haiti o senza andare lontano in Abruzzo qualche tempo fa... e tutto scompare, si dissolve, il loro sudore è stato inutile e, nella migliore delle ipotesi possono ripartitre da 0, anzi da sotto 0 ma, nella peggiore delle ipotesi, non possono nemmeno più ripartire perchè sono morti oppure è stata tolta la vita ad amici e familiari.

Dunque, chi mi dice che ci sono sicurezze, che il buon lavoro paga, che bisogna studiare ed impegnarsi perchè i sacrifici vengono sempre ripagati... bah, penso che tutto ciò possa solo essere una buona palestra per riuscire a stare degnamente al mondo... ma non serve a niente, è tutto inutile, i nostri sforzi sono quasi sempre vani e cadono nel vuoto. Tanto impegno, tanta fatica, per niente.

E se invece di perdere un mucchio di tempo, come facciamo spessissimo, per battagliarsi continuamente su tutto, cercassimo davvero quel che conta nella vita - l'armonia con gli altri, la pace, l'aiuto reciproco, l'amicizia e gli affetti, l'inseguimento delle proprie belle passioni - forse riusciremmo, in modo più naturale, a godere di più di quel che abbiamo. Tanto prima o poi nella vita un terremoto arriva sempre: e butta giù i palazzi di cemento e ti spacca - e forse ti uccide se ci rimani sotto - o butta giù i palazzi e tutte le mura che avevi costruito dentro di te come un fortino - dove ti arrocchi quotidianamente - talvolta meno visibile e non sempre riportato nei rotocalchi dei telegiornali ma altrettanto potente e violento può anch'esso spaccarti dentro, e se non stai attento può sovrastarti ed ucciderti, silenziosamente.

Noi non siamo onnipotenti e dovremmo dircelo e ricordarcelo più spesso. Eravamo creature facenti parte della creazione come le piante e gli animali - e lo saremmo sempre - se solo ci fermassimo un attimo e ridimensionassimo un po' le vedute di questo mondo. Ma sarà forse troppo tardi?

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