12 maggio 2009

Un immenso buco nero

Talvolta si finisce risucchiati dal buco nero.

E' come quando si corre e ci si allena e si giunge al punto in cui viene la voglia di vomitare, lo stomaco si contrae, i muscoli non rispondono più - ma bisogna andare avanti - e la mente ormai è scollegata e rimane solo in testa la parola "Resisti!".


Diventa così un fatto di resistenza.

Improvviso come un temporale estivo, sopraggiunge e toglie energie. Dal sentirsi padroni dei propri giorni, amministratori delle proprie risorse - smistate ed utilizzate in più parti - si diventa vittime di quel che si fa inglobati nel circuito della quotidianità. Da attivi utilizzatori del proprio tempo, si diviene schiavi del tempo che comanda tra i vari impegni, senza sosta. Non si ha dunque più il controllo ma, inconsapevolmente, è come se si fosse lasciato spazio al temporale che agendo così, si stava avvicinando.

E così scoppia, come da copione, pieno di fulmini e tempeste, ventoso e burrascoso dal quale difficilmente ci si ripara. Se non guardando fuori, dalla finestra, là dove si vede il sole e le nuvole nere sembrano finire.

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