27 marzo 2009

E comunque sia, siamo dentro alla partita

In una fase della partita perché anche all'interno di una partita ci sono più fasi: tutte da giocare.

Ed io non mi tiro indietro da questa sfida. Me ne voglio godere ogni attimo, ogni brivido, ogni riflesso. Temo le entrate da dietro degli avversari - so già quanto fanno male, ma almeno sono "avversari" e tutto rientra nella (s)correttezza del gioco! - temo le fisioterapie necessarie talvolta per rimettersi in pista - anche di questo ho già fatto esperienza - temo gli sgambetti dei compagni-avversari che vogliono il tuo posto, sorridendoti - questa è la peggio razza di gente che esista! (Riconoscili e medicali!)

Temo anche però che non mi stancherò mai di mollare, fino all'ultimo istante in cui l'ossigeno va al cuore, ed il cuore pompa sangue d'inventare qualcosa che mi tenga VIVO in questa vita che tende spesso e gettarti giù, in tutti i modi possa tentare di farlo.

E non credere: sei nel bel mezzo della partita e tutto può accadere. Per favore, non fare l'ipocrita e non credere che certe cose a noi non possono succedere perché non è così. Sta pronto a tutto perché ci sarà da rincorrere, da scartare, da dare spallate, da rialzarsi da terra, da farsi mettere il ghiacchio al ginocchio, da piangere in camera propria da solo, da ridere e ballare nel proprio appartamento con la sola compagnia ed il solo occhio di Dio che ti vede.

E come diceva un mio amico... è dura la pagnotta! e aggiungo io... però la vita è bella!

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