29 ottobre 2007

Lasciare il vecchio, amare il nuovo

Incontriamo resistenza da parte degli altri quando davvero cambia qualcosa di sostanziale nella nostra vita, quando cambiano quasi le fondamenta e si vanno a toccare tasti che gli altri non si aspetterebbero mai che fossimo andati a toccare.

Incontriamo resistenza quando cerchiamo di abbandonare il vecchio per accogliere cose nuove. Il vecchio non se ne vuole andare, non si vuole staccare e non vuole che tu ti stacchi da lui. Non intendo i vecchi amici in quanto tali, intendo i vecchi comportamenti che uno è solito tenere con certe persone, i vecchi ragionamenti che contraddistinguevano la persona, le vecchie passioni, sarebbe a dire "il solito", sarebbe a dire "l'etichetta". No, quell'idea di te che da tempo hai costruito e che gli altri hanno costruito di te non se ne vuole andare, e nessuno vuole che se ne vada. Ti hanno già conosciuto: sanno tutti chi sei. Non è possibile che le cose cambino.

E nessuno vede il nuovo, nessuno a volte è disposto ad osservare la nuova piantina che sta crescendo dentro di te e che tu, contento di vederla spuntare, cerchi di innaffiare tutti i giorni perchè sai bene che ancora essa è molto fragile e che il primo forte temporale potrebbe farla seccare.

Eppure hai sofferto per distaccarti dal vecchio, eppure eri attratto dal nuovo, terribilmente attratto, incredibilmente attratto da ciò che molti direbbero quasi follia. Perchè sentivi che quel distaccarsi dal vecchio portava ad un nuovo grande ed infinito, immenso, tutto da scoprire. Il vecchio puzzava di stantio, di morto, di acqua stagnante: il nuovo profumava di avventura, di bello.
16 Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. 17 né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri van perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano (Mt 9)

26 Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. 27Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo. (Lc 14)
Il vecchio aveva già dato quel che doveva dare ed ancora conserva e dà ciò che deve. Ma è giunto il momento di riempirsi di nuovo, di divenire il nuovo. Ed il nuovo non lo si conosce. Però, da lontano se ne sente il profumo, se ne ipotizza la fragranza... e tutto ci spinge verso quel vino nuovo che ci inebrierà ancora come era accaduto a suo tempo col vino vecchio. Ma in un modo nuovo, diverso.

Se abbiamo paura di qualche piccola o grande sofferenza, se abbiamo paura del giudizio degli altri, o se siamo legati al vecchio e non abbiamo nessuna intenzione di staccarcene, potremmo non conoscere nessun altro vino se non quello a cui ci siamo abbeverati fino ad oggi. Ovvero, come ha detto Gesù
37 Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; 38 chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. 39 Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. (Mt 10)
Ma se tanto tanto abbiamo dentro al cuore il desiderio di qualcosa di più, saremo presto sommersi da un otre di vino nuovo e ancora di più, diverremo anche noi un'otre per contenere tanto vino quanto possiamo per poterlo donare agli altri ed insieme essere sempre briachi, ovvero nella Gioia Vera.

Perchè c'è chi cerca costoro che hanno sete per dar loro da bere e per sfamarli e per saziarli con un cibo che non hanno mai assaggiato e che nemmeno si immaginano. Costui va incontro a coloro che hanno sete, li cerca e li sfama. Non li lascia mai. Esattamente come ha promesso.

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