20 settembre 2007

Padre impotente - La spada della libertà

Un padre vorrebbe sempre che il figlio sapesse, che conoscesse la verità delle cose per non incappare in errori e in bugie, perchè non venisse mai ferito dalla vita e dalle situazioni che il figlio può incontrare.

E' una cosa bella, un'aspirazione alta, ma impossibile da realizzarsi.

Perchè un padre non può che dare linee guida al figlio, ma poi il figlio dovrà per forza affrontare la vita da solo, con le proprie gambe e le proprie braccia, con i propri punti di forza e con le proprie debolezze, perchè non può che crescere da solo, prendendosi le proprie responsabilità, andando incontro alla vita e prendendosi tutto il bene e il male che incontrerà, senza scansare niente, perchè non è possibile scansare proprio niente.

Che sofferenza grande deve essere per un padre vedere il proprio figlio annaspare, vederlo in difficoltà e sentirsi impotente dinanzi a tale circostanza che non comprende, che non sa come risolvere perchè in realtà proprio non può risolverle, tocca soltanto al figlio, da solo, con tutti i rischi e i pericoli del caso.

Che grande mistero che è la vita umana, ma quanto è affascinante! Tutta da vivere, nella gioia e nei dolori. Che grande dono che è il dono della vita! Vorrei gridarlo al mondo intero! Vorrei gridarlo in faccia a coloro che amano la morte e che conducono gli uomini alla morte di se stessi, a volte fisica e a volte solo mentale o spirituale! Evviva la vita!

E Dio, quanto si sentirà Padre-impotente, nella Sua Onnipotenza, di fronte alle nostre scelte e al nostro annaspare nella vita quotidiana? Quanto starà gemendo per noi, suoi figli, aspettando pazientemente che camminiamo dritti al Suo Cospetto e sotto il Suo Attento Occhio per ricolmarci di ogni Sua Benedizione?

L'Onnipotenza del Padre non può infatti manifestarsi se essa non viene scelta ed accolta dal Figlio. Il Figlio non può godere dell'eredità del Padre, se non la accetta, non la desidera, non la ama più delle altre cose amabili. Dio-Padre desidera lasciare la Sua Eredità di Grazia ad ogni uomo! Dipende dunque solo dall'accoglienza di tale Grazia, dunque dalle scelte concrete dell'uomo, cioè del figlio. Chi sceglie l'eredità di Dio-Padre, diviene così totalmente Figlio di Dio, come Gesù, diviene anch'egli parte del Padre e gode dello stesso Suo Mistero, della stessa Sua Potenza.

Ma di fronte a quest'immenso mistero, il Padre rimane Padre-impotente che ama il figlio a tal punto da donargli, prima di tutto la spada della libertà, che ha due lame: una che guarisce l'uomo ed è la lama dell'accoglienza della Grazia di Dio, l'altra che lo ferisce e lo allontana da Dio ed è la parte del rifiuto di Dio e la parte della non-accoglienza della Grazia Purificante.

Rimane dunque un Padre-impotente, seppur Onnipotente: egli rimette tutta la Sua Fiducia in noi. Ci dona la spada della libertà, ce la mette nelle mani sorridendoci e dice...

"Usala bene. Con questa puoi ferire te stesso e gli altri, oppure guarire e curare ogni sorta di malattia. Tutte le malattie del cuore posso essere guarite usando la parte della spada giusta, anche le malattie fisiche. Puoi far tornare a me molti miei figli. Usala bene. Brandiscila in alto. Essa è molto potente, ma tanto è potente quanto è pericolosa, se brandita male. Tanto è pericolosa quanto è miracolosa, se brandita come già molti altri miei figli l'hanno brandita prima di te! Impara a brandire la spada della libertà, la spada che divide in due parti il mondo, la spada che ferisce e che guarisce. Non imparerai in un solo giorno. Ma allenati ogni giorno, dovunque sei, con chiunque sei. Mentre la brandisci, sorridi, e se fatichi un po' stringi i denti e suda: impara che la fatica è pane ma se masticata bene è pane santificante. A te, è tua fin quando un giorno ti chiamerò ed allora essa tornerà a me così che io la conceda ad un altro mio figlio, come ho sempre fatto. Ricordati che i tuoi fratelli, che prima brandivano questa spada, adesso sono qui con me. Hanno faticato e sudato, ma come puoi vedere stanno tutti molto bene: essi hanno imparato tutto ciò che dovevano apprendere, si sono impegnati in quello e sono riusciti a compiere opere che non avrebebro mai immaginato di fare. Essi godono oggi della Mia Magnifica Eredità di Grazia e di Amore, ma anche quando brandivano la spada, essi ne avevano constatato i prodigiosi benefici di Grazia che il Suo Buon Utilizzo poteva concedere. Adesso tocca a te!".

2 commenti:

  1. Dio-Padre...Anche io riflettevo ieri sulla paternita di Dio!come siamo in sintonia lore!Lui da noi vuole tutto...ci ha Pensati per uno scopo ben preciso,ma ci lascia liberi!Ci ama e vuole che impariamo a volare da soli...un aquila non tiene il suo cucciolo eternamente nel nido,ma un giorno lo butta giu perche impari a volare mandandolo incontro a pioggia vento sole...incontro alla vita del mondo piena di travagli ma piena di Dio(per chi lo vuole vedere e l'aquila lo vede perche "come l'occhio dell'aquila ha la capacità di vedere la terra dal cielo.")un abbraccio fratello e grazie di donare a noi il Dono della scrittura che di ti ha regalato
    Ciao

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  2. @Alice:Fai tutto come se tutto dipendesse da te, ma aspetta ogni cosa come se tutto dipendesse da Dio... non so se questa cosa l'ha detta Madre Teresa, ma è spettacolare quanto sia vera. Infatti invita proprio a darsi da fare nella vita, a non essere pigri, a costruire, ad impegnarsi seriamente nelle attività che si portano avanti... però, prima di tutto, invita a ricordarsi e ad avere la consapevolezza che tutto dipende da Dio, che è Dio che comanda, è Lui che conduce e quindi, ogni nostro sforzo deve essere in relazione a Lui e con Lui. Grazie Ali! :D

    @Simone: ...un aquila non tiene il suo cucciolo eternamente nel nido,ma un giorno lo butta giù perché impari a volare mandandolo incontro a pioggia, vento, sole... mi sa che gli animali, seguendo soltanto l'istinto (perchè solo di quello dispongono!), fanno tutto questo spesso meglio degli uomini con i loro "cuccioli"! Perchè noi siamo intelligenti :D ma spesso, purtroppo, i nostri ragionamenti non hanno ampie vedute ma chiusure e grettezze.

    @Anonimo: ho letto e commentato il tuo blog... vero Simo? ;)

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